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  • alicemazzara87

Eppure ci eravamo tanto amati...


La scelta dell’altro, come soggetto con il quale intraprendere un percorso più o meno breve che sia, tira in ballo diversi fattori, non solo puramente estetici. Quando l’altro ci fa sentire accettati, prendendo sul serio desideri solo nostri, ci sentiamo felici e pieni, sentiamo di esistere.

Ma la strada dell’amore non è solo una strada dritta e pianeggiante, ma può essere anche in salita e piena di curve, ecco allora che si ha la sensazione di non conoscere più l‘altro; delusione e sconforto si sostituiscono all’entusiasmo iniziale.

“Eppure all’inizio lui/lei era diverso, così premuroso, attento...” così si pensa che senza l’amore dell’altro non si è più nessuno, non si esiste. Ecco che allora l’amore non diventa più desiderio ma bisogno, un nostro bisogno che diamo per scontato che l’altro debba comprendere.

Perché si litiga? Nella fase di crisi si litiga per avere l’approvazione dell’altro del proprio punto di vista, un disperato tentativo di sentirsi riconosciuto là dove ovviamente ognuno delle due parti ritiene di avere ragione “se mi ami non puoi non accorgerti che io ho ragione, devi riconoscerlo!”.

Ma autorizzarsi a essere sé stessi non può essere qualcosa che dipenda dall’altro; se non ci si assume tale responsabilità si rischia di cadere nella passività e nella continua delega, per quanto quest’ultima possa in maniera illusoria farci sentire più sicuri e tenere a bada momentaneamente sentimenti di vuoto.

Forse allora è proprio questo delegare all’altro che crea la crisi, ma nello stesso tempo è la crisi che fa crescere la coppia. La crisi dunque non è qualcosa che si pone contro il perdurare della coppia ma sicuramente la mette alla prova.

Senti anche tu di stare attraversando un momento di crisi legato al tuo rapporto ma da solo fai fatica ad uscirne? Puoi scegliere di confrontarti con un professionista sia attraverso un percorso individuale che di coppia.

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