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  • alicemazzara87

Ansia: una fedele compagna da cui dobbiamo separarci

Aggiornamento: 30 mar 2021


L’ansia è la risposta ad una percezione di un pericolo imminente, poco importa se questo pericolo è reale o meno. Il nostro corpo e la nostra mente si preparano a reagire esattamente come se fosse presente.

La nostra mente, in queste circostanze, ci spinge al rimurginio continuo, insonnia, alterazione della memoria e della concentrazione, preoccupazione e forte apprensione.

A livello fisico spesso può portare tachicardia, tensione muscolare, sudorazione eccessiva, difficoltà respiratorie, sensazione di oppressione al petto.

Il corpo diventa solo un canale attraverso cui si manifesta la sintomatologia.

Spesso la persona che soffre d’ansia, tende a evitare tutte le situazioni che lo vedono esposto.

La strategia dell’evitamento, se sul momento ci permette di percepire un po' meno l’ansia, a lungo termine ne porta un aumento, soprattutto se si tratta di situazione che inevitabilmente dovremo affrontare.

Inoltre l’evitamento ci allontana da un vivere pienamente e autenticamente la nostra vita, generando così frustrazione e un malessere che si vanno a sommare allo stato di ansia.

Stare vicino a una persona ansiosa non è semplice come può sembrare, spesso non si riesce a capire fino in fondo cosa sta succedendo a chi ne sta soffrendo, forse perché non ci si è passati e non ci sono familiari quegli stati d’animo, quel malessere. Si banalizza spesso con frasi del tipo “stai sereno, non hai niente, è solo nella tua testa, adesso rilassati”.

Anche se non si può realmente sapere cosa stia succedendo, nel nostro piccolo possiamo cercare di aiutarlo provando, ad esempio, a respirare insieme, ricordagli di ispirare attraverso il naso e espirare lentamente attraverso la bocca, chiedere cosa sta provando con un tono di voce calmo, non giudicante, facendolo sentire al sicuro, non mettendo pressione nel cercare di farlo riprendere ma concedendogli i suoi tempi necessari.

Se sul momento l’aiuto di chi ci ama e ci circonda, può essere un valido supporto, questo non sarà sufficiente a risolvere il problema. Se senti che i sintomi dell’ansia compromettono la qualità della tua vita personale, sociale, lavorativa, è giusto non far finta che tutto vada bene, pensare che magari passerà da solo. L’evitamento nutrirà la tua ansia, la tua vergogna e andrà a minare la tua autostima.

Non sentirti schiacciato dal problema, non pensare che non ci sia una via di uscita, rivolgiti a un esperto che potrà mettere luce su tali dinamiche, magari scoprendone le cause originarie e così iniziare un cammino insieme. Non sei solo!

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